Chi siamo: Pandora Strain
Il team di Pandora Strain è cambiato e si rinnova. Inizialmente focalizzato solo sul Covid (vogliamo ricordare il gruppo “Info covid” attivo fin dal dicembre 2019) ora si occuperà di fare informazione a 360 gradi in tutto quello che sono notizie introvabili ma attendibili. Il nostro Team si compone di analisti, giornalisti, informatici e medici, esperti in comunicazione. La nostra “mission” è raccogliere informazioni scientifiche e divulgarle. Fare informazione scientifica qualificata da fonti accreditate. Gli argomenti trattati saranno di geopolitica, geomagnetismo, minacce biologiche (naturali ed artificiali), UAP, tecnologia, argomenti di frontiera.
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Il mito greco
Il nome del sito deriva dal mito di Pandora, un personaggio della mitologia greca ed è la prima donna mortale. Il suo mito è legato a quello del celebre quanto nefasto vaso (spesso rappresentato anche come scrigno o forziere), che le fu affidato da Zeus con la raccomandazione di non aprirlo mai, poiché la sua apertura avrebbe liberato tra gli uomini tutti i mali in esso racchiusi.
Prima di questo momento l’umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato, cupo ed inospitale, fino a quando Pandora aprì nuovamente il vaso[senza fonte] e permise anche alla speranza di liberarsi tra gli uomini.
Pandora tenta di richiudere il vaso (che qui è una grande scatola), illustrazione del XIX secolo.
«Così disse ed essi obbedirono a Zeus signore, figlio di Crono. E subito l’inclito Ambidestro, per volere di Zeus, plasmò dalla terra una figura simile a una vergine casta; Atena occhio di mare, le diede un cinto e l’adornò; e le Grazie divine e Persuasione veneranda intorno al suo corpo condussero aurei monili; le Ore dalla splendida chioma, l’incoronarono con fiori di primavera; e Pallade Atena adattò alle membra ornamenti di ogni genere. Infine il messaggero Argifonte le pose nel cuore menzogne, scaltre lusinghe e indole astuta, per volere di Zeus cupitonante; e voce le infuse l’araldo divino, e chiamò questa donna Pandora, perché tutti gli abitanti dell’Olimpo l’avevano portata in dono, sciagura agli uomini laboriosi. Poi, quando compì l’arduo inganno, senza rimedio, il Padre mandò a Epimeteo l’inclito Argifonte portatore del dono, veloce araldo degli dèi; né Epimeteo pensò alle parole che Prometeo gli aveva rivolto: mai accettare un dono da Zeus Olimpio, ma rimandarlo indietro, perché non divenga un male per i mortali. Lo accolse e possedeva il male, prima di riconoscerlo. Prima infatti le stirpi degli uomini abitavano la terra del tutto al riparo dal dolore, lontano dalla dura fatica, lontano dalle crudeli malattie che recano all’uomo la morte (rapidamente nel dolore gli uomini avvizziscono). Ma la donna di sua mano sollevò il grande coperchio dell’orcio e tutto disperse, procurando agli uomini sciagure luttuose. Sola lì rimase Speranza nella casa infrangibile, dentro, al di sotto del bordo dell’orcio, né se ne volò fuori; ché Pandora prima ricoprì la giara, per volere dell’egioco Zeus, adunatore dei nembi. E altri mali, infiniti, vanno errando fra gli uomini.»
(Esiodo, Le opere e i giorni)
Lancet Infect Dis. 2006 May; 6(5): 254–255.
Published online 2006 Apr 20. doi: 10.1016/S1473-3099(06)70442-X
PMCID: PMC7129431
PMID: 16631539
Deadly “paleoviruses”: a bioweapon Pandora’s box?
Jean-Nicolas Tourniera and Daniel Garina